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— Un altro ancora appare in questo numero: il caro e modesto amico GIOVANNI VAILATI, uno dei pochissimi in Italia che comprendano l'importanza e conoscano profondamente la storia e la filosofia delle scienze. Egli profonde il suo spirito sottile e la sua autentica cultura nelle lunghe e frequenti lettere agli amici ma non trova la via per fare qualche grande opera. Perciò egli ha pubblicato soltanto pochi opuscoli e alcuni articoli ed è semplicemente insegnante di matematica all'Istituto Tecnico di Como, aspettando forse che i Lincei lo sbalzino, come Trombetti, su qualche cattedra universitaria. Per ora n'è così lontano che ha dato ben volentieri al Leonardo quel lucidissimo saggio sulla definizione della matematica che si legge in questo numero.
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